I primi giorni di un nuovo anno sono sempre occasione di bilanci sugli anni trascorsi e di molti buoni propositi per quelli a venire, tutti sintetizzati nei primi entusiastici giorni di Gennaio. Quest’anno, stimolato da uno splendido articolo di Jenny Knizer sul sito MarketingMojo, condivido qualche spunto di riflessione (tratto dall’articolo su citato, qui sostanzialmente tradotto e un po’ integrato in base alla mia esperienza professionale, soprattutto nella particolare situazione italiana) sulla professione di web designer e sulle ombre che sembrano addensarsi sul futuro di tutti noi , impegnati in un mestiere in continuo e rapido cambiamento.

Davvero il Web Design sta morendo? Che prospettive attendono un professionista impegnato nella progettazione e nel design di siti Internet e, soprattutto, che senso ha per un’azienda o un imprenditore affidarsi a uno ‘specialista’  – più o meno costoso – piuttosto che rivolgersi a un servizio semi-automatizzato di ‘Sito fai-da-te’ poco meno che gratuito?

Effettivamente la varietà e Il livello tecnologico raggiunti nella proposta di servizi web alle aziende sono tali da fornire validi argomenti ai tanti ‘profeti di sventura’ verso il web design:

Ottimi argomenti, certo, ma niente affatto sufficienti a decretare così, con un tratto di penna,  la fine del web design. Ognuno di questi elementi, piuttosto, contribuirà a trasformare la nostra professione in modi radicalmente nuovi, spingendoci a metodologie, tecniche e strumenti arricchiti e rinnovati, tali da consentirci di affiancare i nostri clienti in uno scenario di gran lunga più articolato e complesso del passato.

Mi occupo professionalmente di Web Design e di progettazione Internet dal 1999. Guardando indietro a quello che facevo allora, e a quel che ho imparato a fare e a proporre ai miei clienti nel corso degli anni , spinto dalle innovazioni tecnologiche e dalle sempre maggiori aspettative degli utenti del web, non posso essere meno che stupefatto.

Negli anni – e in particolare a partire dall’emergere del così detto Web 2.0 , all’alba del 2005 – abbiamo imparato a pensare al web design non tanto in termini di pura estetica e calligrafia, ma piuttosto in quelli di un’attività ibrida, complessa, costituita da diverse competenze come Architettura dell’Informazione, Strategia e Sviluppo di Contenuti, Strategia di Marketing, Sviluppo Web. Molte diverse componenti e discipline che lavorano in sinergia per un’esperienza utente ottimale.

Certo, è difficile pensare che qualsiasi web designer debba necessariamente possedere tutte queste competenze. Qualsiasi cliente volesse trovare un simile professionista rimarrebbe inevitabilmente deluso, finendo per rassegnarsi all’idea di rivolgersi a un team. Tuttavia per chiunque si occupi professionalmente di progettazione di siti internet, o di web design che dir si voglia, non esiste alternativa: prendere consapevolezza del cambiamento e adattarsi ai nuovi scenari o… scomparire. Come un povero brontosauro!

Quindi ecco a voi qualche spunto per il futuro…anzi per il presente!

Non solo grafica ed estetica

Se ancora pensate al web design come ad una pura questione di estetica, di semplice grafica, allora state solo contemplando la cima dell’iceberg o, più probabilmente, le foche stese sulla sua superficie. Le considerazioni puramente grafiche sono altrettanto utili di quelle sulla pianificazione e la strategia, sull’efficienza, sulla velocità, sull’accessibilità e sul codice dietro le quinte.

Approccio basato sui dati

Con tutti i dati a nostra disposizione – sia quantitativi che qualitativi – oggi non è più accettabile impostare il design di un sito web sulla base di intuito e senso grafico (nostro o del cliente che sia). Google Analytics è entrato di diritto tra i ‘ferri del mestiere’ di ogni web designer che si rispetti. Ma non scartate a priori l’idea di investire qualcosa su di un software o su un servizio di marketing automation per un’analisi più dettagliata.

Heat maps e click maps sono strumenti straordinari, ma talvolta un sondaggio vero e proprio può fruttare la soluzione a un problema evidenziato dall’analisi statistica delle visite.

Monitoraggio delle Conversioni e Ottimizzazione

Abbiamo assistito all’evoluzione dei siti Internet da semplici e-brochures a strumenti interattivi, arricchiti da moduli utente e contenuti scaricabili, cataloghi di prodotti e servizi. Un processo rapido e continuo, capace di rendere un sito web un ‘agente di vendita’ instancabile, operativo 24 ore su 24. Ogni giorno dell’anno. Ma se non abbiamo alcuna idea del nostro pubblico, di quanti e quali utenti ‘convertono’ sui nostri specifici obiettivi … come faremo a sapere se il nostro sito internet è davvero efficace? E come faremo a migliorarlo? Non fare l’errore di sbagliare o, peggio, trascurare l’impostazione  degli obiettivi e del monitoraggio delle conversioni in Google Analytics!

Progettare per il SEO

Il business e le attività di Search Engine Marketing e di Ottimizzazione per i Motori di Ricerca sono cambiate quanto e forse più del Web Design dal 2005. Basterebbe la considerazione di Tad Miller, secondo cui nel 2005 l’enfasi degli algoritmi era sostanzialmente posta al 100% sul volume di collegamenti esterni, mentre nel 2015 poggia su oltre 200 diversi elementi.

Questo significa che è ormai del tutto impensabile progettare e disegnare un sito Internet e poi lavorare alla sua indicizzazione, sostanzialmente raccogliendo collegamenti in entrata. E’ un sistema che non funziona più. Bisogna accertarsi che le giuste considerazioni SEO siano implementate sin dalla fase di progettazione, come un elemento inseparabile dal design, e quindi divengano parte integrante dell’intero processo di sviluppo e implementazione, soprattutto sul versante decisivo della quantità e qualità dei contenuti.

Content is King

Con buona pace di quanti pensavano che il web segnasse la fine della parola scritta, decretando il primato definitivo dell’immagine, beh…i testi sono sempre di più il fattore determinante il successo di un buon sito Internet.

Seppure declinati diversamente sui Social Media, nei Micro Contenuti dei testi alternativi delle immagini o dei Meta Tags , nel corpo di pagine istituzionali e soprattutto di Blog Post i contenuti testuali – efficaci se concepiti con studio e attenzione – sono ormai il fulcro di un buon progetto web, spesso affidati a specialisti come Copywriters, Content Strategysts, Content marketers. Non prenderne atto e rinchiudersi nell’orgoglio di categoria rischia davvero di consegnarci alla storia piuttosto che al futuro del Web!

Strategia Mobile-First

Anche se confesso di essere colpevole di non scrivere sempre il codice specifico per dispositivi mobili prima degli altri, certamente non dimentico il pubblico dei visitatori da dispositivi mobili che attualmente costituisce un buon 25% (in crescita) del nostro traffico web. Creiamo sempre una user experience per tutti i visitatori, su qualsiasi piattaforma. Innanzi tutto per i dispositivi mobili.

Ma in conclusione, ad essere onesti, Internet è sempre più un elemento essenziale della strategia di ogni azienda, uno strumento capace di creare valore eccezionale, a patto di mostrare la qualità necessaria ad un pubblico sempre più consapevole…Tutto ancora ha bisogno di essere progettato e disegnato con cura e senso estetico, anche i modelli grafici che vediamo utilizzati su piattaforme come WordPress o sui social network.

A noi spetta il compito di progettare e lavorare meglio, con maggiore cura e studio e soprattutto con maggiore apertura mentale, andando oltre la pura estetica!

Buon 2016 e buon lavoro a tutti!!

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